L’implantologia è quella disciplina dell’odontoiatria che si occupa della sostituzione dei denti mancanti con gli impianti . Quando per diverse ragioni , si perde il dente naturale è possibile sostituirlo con una “radice” in titanio , materiale molto resistente e ben accettato dall’organismo . Questa “radice in titanio” prende il nome di IMPIANTO DENTALE . L’impianto si inserisce nell’osso il quale , dopo un breve periodo di guarigione, lo ingloba completamente dando origine al fenomeno dell’osteointegrazione . In questo modo l’osso circonda l’impianto dentale ed aderisce ad esso rendendolo stabile . Successivamente , su questa finta radice , viene applicata la corona dentale mediante un pilastro ( moncone ) che collega l’impianto (sommerso nell’osso) con la cavità orale . I processi che conducono all’osteointegrazione avvengono lentamente nel tempo , ossia dopo tre/quattro mesi nell’osso mandibolare (più compatto) e cinque/sei mesi in quello mascellare (meno compatto e più spugnoso) . Esistono però particolari situazioni cliniche dove è possibile , al momento dell’inserimento degli impianti dentali , posizionare subito la protesi (impianti a carico immediato) . Lo scopo degli impianti è quindi quello di riabilitare la funzione masticatoria alterata dalla perdita degli elementi dentali (edentulia parziale o totale) o di un singolo dente . Qualsiasi sia la tecnica scelta dall’operatore per inserire l’impianto il suo successo dipende dall’idonea scelta del sito chirurgico (per qualità e quantità di osso) e dall’adeguato carico protesico .Ma quali sono le ragioni per fare una riabilitazione su impianti . In ambito odontoiatrico , la conservazione del capitale biologico è diventata una priorità assoluta ma il paziente edentulo (senza denti) continua a rappresentare una realtà quotidiana perché un maggior numero di persone raggiunge una età avanzata e la compromissione dell’apparato parodontale è causa inevitabile di edentulismo . Non meno importante è il raggiungimento di uno status sociale tale da poter garantire ai pazienti la possibilità di riabilitazioni implantari che eliminano il disagio di una protesi totale rimovibile , che spesso crea dolore (decubito) e ingombro nel cavo orale e spesso mai accettata . Un altro aspetto è dato dal fatto che l’utilizzo di protesi totali o parziali rimovibili provocano inevitabilmente un riassorbimento delle strutture ossee sottostanti (atrofia ossea) con conseguente perdita del proprio capitale biologico a differenza dell’inserimento dell’impianto endosseo che, grazie al carico masticatorio, stimola l’osteogenesi (formazione di nuovo osso) . Per quanto attiene alle tecniche chirurgiche di implantologia dentale , esistono due tecniche differenti per inserire gli impianti . La tecnica in due tempi , prevede un doppio intervento chirurgico : un primo intervento in cui gli impianti vengono inseriti nell’osso e coperti , in parte o totalmente dalla mucosa ; un secondo intervento , ad osteointegrazione avvenuta , in cui gli impianti vengono esposti nel cavo orale pronti per essere utilizzati per la protesi . La tecnica a tempo unico , invece prevede un solo intervento chirurgico , in cui gli impianti vengono inseriti nella struttura ossea e lasciati emergere nel cavo orale . Oggi gli impianti hanno una vita pressoché illimitata , ovviamente la durata varia in base alla cura che il paziente dedica alle protesi , alla sua igiene orale e ai controlli periodici . Oggi l’implantologia è considerata la terapia consigliabile ed auspicabile per tutti i pazienti edentuli ,si è rivelata la soluzione più consona a tutti coloro a cui mancano i denti e intendono tornare ad avere una dentatura fissa non dovendo cosi rinunciare al piacere di un bel sorriso , ma soprattutto ritornare a masticare in maniera naturale .
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